Ho già accennato in un precedente post alla storia che porta alla nascita di questo splendido maniero ottocentesco, costruito in stile eclettico quale residenza principesca dell'Arciduca Ferdinando Massimiliano Giuseppe d'Asburgo e di sua moglie, la Principessa Carlotta del Belgio.
Il castello si trova immerso in un magnifico parco affacciato sul Golfo di Trieste.
Per visitare l'edificio storico consiglio di accedervi dal Viale dei Lecci ossia dall'ingresso al parco sul livello del mare.
Un comodo parcheggio a pagamento consente di lasciare l'auto poco distante.
Con l'Adriatico alla nostra sinistra ci dirigiamo verso il castello;
superiamo le scuderie reali adattate a superficie espositiva
e passiamo sotto un portale che ci immette nel parco.
Dopo una semicurva a destra, il castello ci si prospetta con tutta la sua magnificenza.
Man mano che ci avviciniamo, ci colpisce il chiarore delle bianche pietre d'Istria che sono state impiegate per la sua costruzione e che fanno in modo che le sue torri merlate siano visibili da tutto il golfo.
Arriviamo sullo scenografico piazzale antistante l'ingresso al castello; uno sguardo all'edificio prima di iniziare la visita.
L'ingresso è stato attrezzato con una passerella idonea a consentire l'accesso ai visitatori diversamente abili.
L'ingresso è stato attrezzato con una passerella idonea a consentire l'accesso ai visitatori diversamente abili.
Il Museo storico del castello è visitabile tutti i giorni a partire dalle ore 09,00 alle 19,00; il costo del biglietto è di 4 € intero e 2 € ridotto. Per eventuali prenotazione di visite per gruppi potete guardare qui.
Procediamo alla visita del castello che si sviluppa su due dei tre piani dell'edificio. Alcuni nomi delle sale sono linkati a files che permettono un tour virtuale degli ambienti cui si riferiscono. All'interno non è possibile scattare fotografie; io, comunque, eludendo il controllo dei sorveglianti, ho scattato alcune foto che corredano questo post.
Atrio.
Il primo ambiente che accoglie i visitatori è l'atrio; alle pareti fanno mostra alcuni ritratti di regnanti tra cui Elisabetta I d'Inghilterra e Maria Stuarda. Appeso al soffitto a cassettoni un lampadario a quattro bracci con decorazioni a forma di ananas che è poi lo stemma del castello ideato dallo stesso Massimiliano.
Sulla sinistra dell'atrio si apre la moderna biglietteria e il fornito book shop per far posto ai quali si sono sacrificate due stanze (SALA I - Alloggio del maggiordomo e SALA II - Sala delle dame di compagnia) che ho avuto modo di visitare durante la mia prima frequentazione al castello.
Atrio d'onore.
Ambiente ampio e scenografico. Un imponente scalone da accesso ai piani superiori. I parapetti sono di quercia in stile rinascimentale; su di essa fanno mostra sei lampofori-paggi imperiali.
L'atrio prende luce da un'ampia porta-finestra che si apre sul meraviglioso scenario del Golfo di Trieste.
Sala III - La cabina.
Camera da letto di Massimiliano, piccola e razionale come la cabina di una delle sue navi. Tra i tendaggi del baldacchino si ammira un ritratto di Carlotta.
Da notare anche la stanza da bagno con la vasca ricavata da un unico blocco di marmo.
Sala IV - Saletta Novara.
E' uno degli ambienti più suggestivi dell'intero castello.
E' la perfetta riproduzione del quadrato di poppa della fregata "Novara" ed era lo studio dell'Arciduca. La sala è arredata con mobili del '700 olandese. Si nota anche uno stipetto indiano dell'800 in legno di canfora con intarsi in avorio ed ebano. Alle pareti ancora ritratti di regnanti tra cui spicca quello dell'Imperatore Massimiliano I d'Asburgo (attribuita al Durer). Tra i quadri c'è anche un opera di Carlotta, si tratta del dipinto della nave "Fantasia".
Sala V - La biblioteca.
Tra i circa tremila volumi che la compongono, alcuni contengono poesie e memorie di viaggio scritti da Massimiliano. Fanno bella mostra i busti marmorei di Omero, Dante, Shakespeare e Goethe dello scultore Knaurr, una pendola stile Luigi XV e un seggiolone dono delle dame di Praga a Massimiliano.
Sala VI - Saletta da pranzo.
Detta anche saletta azzurra per il colore della tappezziera. I mobili, di notevole fattura, sono olandesi. Interessante è l'orologio a torre.
Sala VII - Lo studio.
Prima stanza dell'appartamento di Carlotta dove si ritirava a suonare il Pianino "Biedermeier". E' presenta anche un settimino francese della fine del XVIII secolo in legno di rosa e, alle pareti, alcuni pastelli tra cui il ritratto di Maria Teresa. Sopra i mobili si possono vedere vasi cinesi in porcellana azzurra e candelabri in bronzo dorato.
Sala VIII - Il boudoir
In questo piccolo ambiente ottagonale, Carlotta amava dipingere e comporre poesie. Alle pareti possiamo ammirare alcune delle sue opere tra cui una piccola tela raffigurante l'isola di S. Giorgio a Venezia. Un grande quadro sulla parete d'angolo ritrae Carlotta in costume brianzolo simile a quello caratteristico di Lucia Mondella dei Promessi Sposi. Anche qui i mobili sono prevalentemente olandesi.
Sala IX - Stanza da letto.
Vi dormiva Carlotta. In questo ambiente, opportunamente adattato, la deputazione messicana offrì la corona del Messico a Massimiliano. Il mobilio era dono della città di Milano ai giovani sposi. Dal soffitto pende un bel lampadario in cristallo di Boemia con i pendagli forgiati a forma di ananas.
Sala X - Lo spogliatoio.
E' un locale di servizio della stanza precedente e ne ricalca lo stile del mobilio. Ad una parete un acquerello di Carlotta raffigurante una veduta di Gerusalemme.
Sala XI - La cappella.
La piccola chiesa, particolarmente intima e raccolta, pare sia stata donata a Massimiliano dalla comunità greca triestina. E' rivestita in cedro del Libano e le figure degli apostoli nell'abside e l'Ultima Cena sull'altare sono opera di Edmund Heinrich. Nei cassettoni al soffitto sono raffigurati la Madonna e i cinque Santi protettori degli Asburgo. Sull'acquasantiera una lapide in marmo nero ricorda la Messa officiata il 6 luglio 1863 in occasione del trentunesimo compleanno di Massimiliano dall'Arcivescovo messicano de Lavastida. I pesanti tendaggi in broccato rosso riportano l'aquila e la corona, stemma imperiale del Messico con il motto "Equità nella giustizia" e l'ananas. I tre cuscini ai piedi dell'altare sono stati ricamati da Carlotta.
Sala XII - Sala della rosa dei venti.
Prende il nome dal quadrante posto sul soffitto che, collegato con una banderuola posta sulla torre del Castello, indicava la direzione del vento.
La stanza era normalmente adibita a sala da gioco e d'accesso per gli ospiti che provenivano dal porticciolo. Attualmente ospita alcuni quadri della collezione di Massimiliano raffiguranti Venezia; tra questi spicca una rappresentazione dei festeggiamento che Venezia attribuì alla coppia arciducale durante il loro viaggio di nozze.
Uscendo da questa sala ci troveremo di nuovo nell'atrio d'onore da dove accederemo al primo piano.
Scalone e ballatoio.
Sullo scalone due armature tedesche dell'Imperatore Massimiliano I (XV sec.),
trofei di caccia (tra cui le corna di un enorme cervo.
Sulle due bifore che danno verso il porticciolo c'è lo stemma di Miramare disegnato dallo stesso Massimiliano: due ancore, due ananas ed una croce con il motto "La speranza è frutto della luce". Al centro del ballatoio, incassato nel pavimento, una vasca circolare con il fondo in cristallo che rende visibile il piano sottostante e quattro draghi in bronzo che "sputano acqua".
Ai lati due mobili dipinti di nero con intarsi in avorio. Alle pareti i dipinti di Federico II di Prussia, Caterina de'Medici, Cesare Borgia e Caterina II di Russia.
A questo punto si lasciano temporaneamente le stanze "storiche" del castello per visitare gli appartamenti del Duca e della Duchessa d'Aosta che hanno soggiornato in questo edificio per un breve periodo. Non ho nulla da segnalare e ritorniamo volentieri ad immergerci nelle atmosfere asburgiche di Massimiliano e Carlotta. Le sale del primo piano erano state progettate in maniera particolarmente sfarzosa in quanto destinate a diventare le stanze di rappresentanza dell'Imperatore. Massimiliano non riuscì però a vederle compiute in quanto i lavori iniziarono dopo la sua partenza per il Messico da cui non fece ritorno.
Sala XIII - Salotto dei principi.
In questa sala lo sguardo viene attratto da una bassa porta proveniente da un castello del Tirolo.
Su di un tavolo un bel cofanetto intagliato in osso attribuito ad artigiani genovesi del '400. Su di una colonna il busto in marmo di Maria Luisa d'Orleans, madre di Carlotta. I dipinti alle pareti ritraggono Maria Teresa con alcuni dei suoi sedici figli e Ludovico Vittorio il fratello minore di Massimiliano. Molto bello uno stipetto dell'800 toscano riccamente intarsiato. A partire da questa sala, i disegni dei soffitti vengono riprodotti anche sul pavimento.
Sala XIV - Sala di regnanti.
Destinata ad ospitare gli ospiti, è chiamata così per la presenza dei ritratti dei regnanti contemporanei a Massimiliano. Il letto con le colonnine dorate intagliate è stato un dono dell'Imperatore Napoleone III a Massimiliano e proviene dal Palazzo Vendramin di Venezia. Colpisce anche il tavolino in marmo nero con medaglioni che riproducono vedute di Roma, dono di nozze di Papa Pio IX. Su questo tavolo Massimiliano firmerà l'accettazione della corona del Messico.
Sala XV - Sala delle udienze.
E' tra quelle più sfarzose del castello. Molto bello un tavolo sorretto da aquile araldiche messicane scolpite nel legno e due vasche in porcellana cinese. Sul soffitto sono rappresentati gli stemmi reali, ducali e comitali degli Asburgo (anche quello di Trieste). Sopra le porte le vedute del castello di Chapultepec (residenza di Massimiliano nel Messico), la rocca degli Asburgo ed il Castello imperiale di Vienna (Hofburg). I sei ritratti alle pareti raffigurano Francesco Giuseppe, Elisabetta (Sissi), Leopoldo I re del Belgio, Maria d'Orleans (questi ultimi genitori di Carlotta), Napoleone III Imperatore di Francia e la moglie Eugenia di Contico.
Sala XVI - Sala delle conversazioni.
Altra sala molto sfarzosa. Alle pareti ancora ritratti di personaggi importanti: Ferdinando II di Borbone Re delle Due Sicile, la sua seconda moglie Maria Teresa d'Austria, Ernesto di Sassonia Coburgo-Gotha, Leopoldo I Re del Belgio. I padroni di casa sono raffigurati in due importanti medaglioni aulici opera del pittore Heinrich. Sopra le porte vedute del Castello di Miramare e del suo parco, di uno chalet di caccia e della nave Novara. In un angolo, sul caminetto in marmo nero si può ammirare un bel vaso in porcellana con decorazioni in bronzo.
Su una consolle ancora una pendola in stile Luigi XV.
Sala XVII e XVIII - Salotti cinese e giapponese.
Locali riservati agli uomini per fumare e discutere. Arredati con mobilio e suppellettili di provenienza orientale in parte acquistati personalmente da Massimiliano. Le pareti sono sontuosamente ricoperte con seta dipinta a mano nella prima sala
e seta con ricami in oro e argento nella seconda. I pavimenti sono intarsiati con bambù mentre i due tavoli sono in ebano intarsiati in madreperla.
Sala XIX - Sala Cesare Dell'Acqua.
Così chiamata perché raccoglie alla sue pareti alcuni quadri del pittore istriano Cesare Dell'Acqua, amico di Massimiliano. Di particolare interesse i dipinti che rappresentano la partenza della coppia reale per il Messico, l'offerta della corona del Messico a Massimiliano e la visita dell'Imperatrice Elisabetta (Sissi) a Miramare. Gli altri tre dipinti rappresentano la visita di Leopoldo I d'Asburgo (noto per aver fermato i Turchi alle porte di Vienna) a Grignano, gli argonauti che riprendono il mare alle foci del Timavo e i festeggiamenti di Livia, moglie di Ottaviano, in una villa a Grignano. Sul soffitto un dipinto che ritrae Massimiliano circondato da figure allegoriche. Il busto dell'Arciduchessa Sofia, madre di Massimiliano e di Francesco Giuseppe, fa mostra di se su un piedistallo. I mobili in ebano ed avorio ed il tavolo accostato alla parete sono di fattura toscana.
Sala XX - Sala del trono.
E' questa la sala più imponente e sfarzosa del castello. Le pareti sono alte il doppio rispetto alle altre sale e ospitano due enormi quadri: l'albero genealogico della famiglia d'Asburgo-Lorena con i rappresentanti della casa asburgica circondati da una sorta di aureola dorata mentre i componenti della famiglia Lorena hanno l'aureola argentata
e di fronte "Il trionfo di Carlo V" da cui Massimiliano si vantava di essere un discendente.
Altri quadri di minori dimensioni rappresentano alcuni Imperatori d'Austria: Leopoldo II, Giuseppe II figlio di Maria Teresa, quest'ultima e Francesco I. Nella parte alta, altre tele ritraggono alcuni regnanti della casa d'Asburgo. Dal magnifico soffitto gotico pendono undici lampadari.
Le sedie addossate alle pareti sono in stile barocco tedesco. Alle finestre che guardano verso Grado si notano alcuni cristalli di Boemia colorati.
Sala XXI - Sala dei gabbiani.
Prende il nome dai volatili dipinti sui cassettoni del soffitto che portano nel becco un cartiglio con un motto in latino scritto dallo stesso Massimiliano. Questa era la sala destinata ai pranzi ufficiali. Alle pareti alcuni quadri che ricordano il viaggio di Massimiliano a Smirne, due vedute di accampamenti di zuavi francesi in Messico e due ritratti di donne orientali. Notevoli il grande tavolo in stile '500 toscano e due cassettoni rococò. Dal soffitto pende il lampadario più grande del castello in cristallo di Boemia.
Questa era l'ultima sala visitabile tra quelle ideate da Massimiliano.
Termina così la visita ad uno dei castelli meglio conservati e più sfarzosi d'Europa.
Prima di visitare il parco, diamo ancora qualche sguardo alle strutture esterne dell'edificio.
La fontanella antistante l'atrio d'onore.
Uno sguardo verso l'alto.
Ancora prospettive dal basso ma sul retro del castello.
Altre vedute del castello lato mare.
Un caro saluto.
Aggiornamento al mese di agosto 2011. Il costo del biglietto intero è salito a 6 Euro.
Aggiornamento al mese di agosto 2011. Il costo del biglietto intero è salito a 6 Euro.
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