L'attrattiva più conosciuta di Trieste è il Castello di Miramare che ogni anno richiama moltitudini di turisti tra le sue mura,
A questo splendido luogo è legata una delle storie più tristi dell'800.
L'Arciduca Ferdinando Giuseppe Massimiliano d'Asburgo-Lorena, fratello cadetto dell'Imperatore d'Austria Francesco Giuseppe, nel 1852 prende residenza a Trieste e due anni dopo viene nominato Comandante Supremo della Imperiale Marina Austriaca.A bordo della fregata "Novara" compie numerosi viaggi nel Mediterraneo e accresce le proprie conoscenze dei popoli con i quali viene a contatto; appassionato di botanica comincia a maturare l'idea di costruirsi un giardino con piante esotiche che studia nel corso del suo girovagare.
Durante uno di questi viaggi, mentre, a bordo della "Madonna della Salute", navigava nei pressi di Trieste, viene sorpreso da un violentissimo fortunale e trova rifugio nella baia di Grignano. Qui viene fulminato dalla bellezza del luogo ed acquista lo sperone di roccia sovrastante per farne il luogo della sua residenza.
I lavori sono affidati all'architetto Karl Junker e si rivelano ben presto più complessi del previsto. L'intera opera costa 600.000 fiorini (un operaio percepiva un salario mensile medio di 45 fiorini). Le pietre bianche che costituiscono la struttura esterna della "reggia" provengono dalle cave di Orsera in Istria. Lo stile è eclettico, tipico dell'epoca e che si rifà a componenti architettonici dei tempi passati. Durante una missione diplomatica in Belgio affidatagli dal fratello conosce una delle più belle principesse d'Europa: Carlotta figlia del re del Belgio Leopoldo I e di Maria Luisa d'Orleans. I due si sposano il 27 luglio del 1857.
Subito dopo le nozze, Massimiliano viene nominato Governatore del Lombardo-Veneto dal fratello e la coppia si stabilisce a Milano mentre a Grignano continuavano i lavori.
A Milano le cose non vanno bene: Massimiliano si trova tra la casa d'Asburgo (di cui era rappresentante) che intendeva risolvere militarmente la questione degli indipendentisti italiani e la sua mentalità aperta e riformista che intendeva affrontare il problema con le armi della diplomazia. Nell'aprile del 1859 viene sostituito dal Maresciallo Radetzky e abbandona sconsolato Milano alla vigilia della II Guerra d'Indipendenza.
Ritornato a Trieste, dal momento che la costruzione del suo castello non era ancora terminata, decide di far costruire un edificio più piccolo (il Castelletto) ma simile a quello in costruzione per risiedervi temporaneamente fino al Natale del 1860 quando la coppia entra ufficialmente nel Castello di Miramare (che era stato completato nel solo primo piano).
E' forse questo il periodo più sereno per l'Arciduca e sua moglie che, liberi da incarichi impegnativi, possono godersi il castello e il calore dei Triestini. Nel maggio del 1861 sbarca nel porticciolo di Miramare la bellissima Sissi (l'Imperatrice Elisabetta, moglie di Francesco Giuseppe) che fa visita ai cognati e rimane colpita dalla bellezza del castello e del suo parco.
In questo periodo Massimiliano non si dedica solo ai piaceri di corte ma viaggia molto, specialmente nelle capitali europee, per motivi diplomatici e con la segreta speranza di poter riscattare il periodo milanese.
In quegli stessi anni, ricche famiglie messicane che avevano perso i vecchi privilegi a seguito dell'indipendenza del paese nordamericano dal dominio spagnolo, si rivolgono ai monarchi europei per poter restaurare gli antichi privilegi. Alcuni Paesi che vantavano forti crediti nei confronti del Messico concordarono di intervenire militarmente e, nell'ottobre del 1861, truppe francesi, spagnole e inglesi invadono il paese dei mariachi per arrivare a Città del Messico nel giugno del '63.
Il 3 ottobre dello stesso anno, giunge a Miramare Don Gutierrez de Estrada alla guida di una delegazione messicana che offre ufficialmente all'Arciduca Massimiliano la corona del Messico.
Dopo una serie di consultazioni tra i monarchi europei che gli sconsigliavano l'impresa (l'unico che gli aveva promesso appoggio era stato Napoleone III), chiede al Messico un referendum consultivo per conoscere il parere del popolo. Ovviamente tutto il paese votò per la restaurazione della corona.Spinto dall'ambizione sua e di Carlotta, Massimiliano accetta la corona.
Durante una rapida visita dell'Imperatore d'Austria a Miramare, il fratello minore rinuncia a qualunque pretesa di successione alla corona asburgica e il 10 aprile del 1864 accetta la carica di Imperatore del Messico davanti ad una nuova delegazione messicana.
Quattro giorni dopo la coppia reale lascia Miramare a bordo della fregata "Novara"
per giungere nel nuovo regno il 28 maggio.
Il nuovo sovrano pone in atto, con entusiasmo, la sua riforma nel tentativo di creare uno stato indipendente e liberale. Alcune sue riforme, però, scontentano i vecchi latifondisti e trovano impreparato il popolo che ne era il beneficiario.
Gli Stati Uniti, che non accettavano ingerenze europee alle porte di casa, premono su Napoleone III affinché ritiri l'appoggio militare e nel contempo finanziano le truppe repubblicane di Benito Juarez avverse al sovrano austriaco.
Solo ed isolato, Massimiliano sente che la situazione sta precipitando; tenta l'ultima carta inviando in missione diplomatica Carlotta tra i sovrani europei nel tentativo di ottenere aiuto. La missione si rivela un cocente fallimento: Vienna, Parigi e il Vaticano negano qualunque appoggio. Carlotta impotente e disperata di fronte agli eventi, comincia a manifestare i sintomi di una malattia mentale che la porta a morire nel 1927 nel Castello di Bouchout in Belgio senza più rivedere il marito.
Per Massmiliano invece sono i giorni della sconfitta. Viene assediato e imprigionato dalle truppe repubblicane il 15 maggio 1867.
Processato, viene condannato alla fucilazione. Inutili i tentativi delle diplomazie europee per evitare la sentenza.
Il 19 giugno 1867 Massimiliano d'Asburgo muore davanti al plotone d'esecuzione tre anni dopo essere sbarcato a Vera Cruz.
Vivissima fu l'impressione a Trieste quando in città giunse notizia del tragico epilogo.
Il Castello di Miramare sarà ultimato quattro anni dopo la morte del suo proprietario e, per sua volontà, viene aperto al pubblico.
Questa tragica e romantica storia ha lasciato a Trieste uno dei castelli e dei parchi più belli d'Europa.
Il 2 giugno 1955 il Castello diviene Museo di Stato sotto la Sovrintendenza per i Beni Ambientali, Architettonici, Artistici e Storici del Friuli Venezia Giulia.
Dopo la Seconda Guerra Mondiale, quando l'edificio era stato utilizzato quale quartier generale dalle truppe di occupazione prima e alleate in seguito, i suoi ambienti sono stati ricomposti con gli arredamenti originali basando il lavoro su stampe e litografie dell'epoca al fine di rendere il Castello conforme ai progetti del suo antico proprietario.
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